Il mistero dell’avvelenamento di Aleksej Navalny
Pubblicato da Harmony Dolciami in Medicina legale e tossicologia forense · Lunedì 24 Ago 2020 · 1:45

Secondo i media locali, l'oppositore di Putin, ora attaccato ad un ventilatore e in coma, potrebbe essere stato avvelenato con l’ossibutirrato di sodio, un potente psicodislettico mescolato al tè bevuto da Navalny in aeroporto o in aereo.
Che cosa è e che tipo di effetti produce questa sostanza?
Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni dell’ICS “Maugeri” di Pavia, ha spiegato che si tratta di una sostanza che fa parte dei neurodepressori del sistema nervoso centrale. Essa può causare problemi respiratori, perdita di conoscenza e persino la morte per insufficienza cerebrale-respiratoria. L’ossibutirrato di sodio è usato come depressore del sistema nervoso centrale e viene utilizzato anche come droga, conosciuta con il nome di “droga dello stupro”. Dal punto di vista farmacologico, la molecola provoca significativa sonnolenza e, ad alte dosi, può portare al coma. Nel nostro Paese è comunque utilizzata anche a scopo terapeutico per il trattamento dell’etilismo cronico.
L’ossibutirrato di sodio, può essere facilmente mescolato ad una bevanda perché è insapore e incolore e non ci si accorge della sua aggiunta. Da effetti in tempi molto rapidi e agisce nel giro di un quarto d’ora, massimo venti minuti. Ma se il paziente è assistito con ventilazione, cioè respirazione meccanica, siccome la sostanza viene metabolizzata (e quindi eliminata dal corpo) in 6-8 ore circa, il soggetto può ristabilirsi del tutto. Effetti molto diversi da quelli del polonio, che è invece un veleno molto costoso, difficile da reperire e produrre e i cui effetti sono sempre letali, anche a microdosi, perché, una volta somministrato, uccide per emissione di radiazioni. L’utilizzo del polonio, in casi di avvelenamento doloso, è molto raro, mentre l’ossibutirrato di sodio non è costoso ed è facile da reperire e utilizzare.
Dr.ssa Harmony Dolciami